Bilancio delle operazioni svolte nel territorio al 245° Anniversario della fondazione della GdF
TORINO – Nella mattinata odierna è stato celebrato a Torino, nella Caserma “Emanuele Filiberto di Savoia Duca d’Aosta” di Corso IV Novembre, 40, il 245° Anniversario della fondazione della Guardia di Finanza.
L’evento si è svolto alla presenza di autorità civili, religiose e militari del Piemonte e di numerosi Finanzieri di ogni ordine e grado che prestano servizio nel capoluogo.
La ricorrenza, molto sentita dalle Fiamme Gialle in servizio e da quelle in congedo, rappresentate dalla locale Sezione A.N.F.I. (Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia), ha visto schierata nella piazza d’Armi una rappresentanza di militari composta da Finanzieri del contingente ordinario, del Gruppo Pronto Impiego, meglio conosciuti come “Baschi Verdi”, del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e da unità cinofile con i cani antidroga.
Dopo la deposizione di una corona d’alloro ai piedi della Bandiera nazionale, in onore dei militari del Corpo caduti in servizio e nell’adempimento del dovere, il Comandante Regionale Piemonte – Generale di Divisione Giuseppe Grassi – ha tenuto una breve allocuzione su alcune tematiche istituzionali e sull’impegno operativo dei Reparti del Piemonte, sviluppato nell’azione a tutela dell’economia legale e del corretto funzionamento delle regole di mercato, con l’obiettivo di recuperare le risorse sottratte al bilancio dello Stato, dell’Unione Europea, delle Regioni e degli Enti Locali e garantirne il corretto impiego per il benessere della collettività ed il sostentamento delle politiche di rilancio e sviluppo economico e sociale.
Sono state quindi consegnate alcune ricompense di ordine morale a militari del Corpo particolarmente distintisi in operazioni di servizio.
Anche nel corso del 2018 e nei primi 5 mesi del 2019 la Guardia di Finanza in Piemonte, conformemente alle direttive impartite dal Comando Generale del Corpo, sta svolgendo la sua azione per assicurare massima efficacia nel contrasto di tutte le forme di illegalità economica e finanziaria, per la tutela dell’economia legale, a favore delle imprese rispettose delle regole e dei cittadini onesti.
In particolare, nel corso dell’ultimo anno e mezzo, i 53 Reparti della Guardia di Finanza in Piemonte hanno posto in essere 48 piani operativi per il conseguimento dei 3 obiettivi strategici che rappresentano il “core business” della nostra missione istituzionale. In particolare, l’attività del Corpo è stata orientata:
ü al contrasto all’evasione, all’elusione ed alle frodi fiscali;
ü alla lotta alla corruzione ed alle frodi in danni dei bilanci pubblici;
ü al contrasto alla criminalità economico e finanziaria.
Contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali
La lotta all’evasione fiscale è stata condotta mediante l’effettuazione di verifiche e controlli nei confronti di 5.915 imprese e contribuenti, frutto di un’accurata individuazione dei target basata sull’attività d’intelligence, sul controllo economico del territorio e sull’utilizzo delle molteplici banche dati nella disponibilità del Corpo.
In tale ambito sono state:
ü scoperte 1.126 imprese sconosciute al fisco (cd. “evasori totali”);
ü denunciate per reati fiscali 919 persone, delle quali 38 tratte in arresto, principalmente per aver presentato dichiarazioni fiscali fraudolente o non averle presentate affatto, per l’emissione o l’utilizzo di fatture false, oppure per aver occultato/distrutto la contabilità;
ü individuate “frodi carosello” all’I.V.A. nonché 86 casi di evasione internazionale, attuata mediante fittizia residenza all’estero dei contribuenti, trasferimenti di basi imponibili con tecniche di “transfer pricing” (vgs. punto 1 allegata scheda) o con l’interposizione fittizia di soggetti economici residenti in Paradisi fiscali.
I recuperi a tassazione di redditi imponibili netti ammontano a 1.548 milioni di euro mentre l’I.V.A. non dichiarata è pari a 304,7 milioni di euro.
La sistematica aggressione ai patrimoni degli evasori ha portato al sequestro di beni e valori per 49,6 milioni di euro, destinati a soddisfare il credito erariale, cui si aggiungono ulteriori proposte di sequestro già avanzate, per 194 milioni di euro.
Per quanto attiene al lavoro sommerso, sono stati individuati 10.914 lavoratori “in nero” e 1.182 irregolari, impiegati da 448 datori di lavoro.
Nel quadro dell’azione diretta al contrasto dei fenomeni di abusivismo e di illegalità che interessano il mercato dei giochi e delle scommesse, l’attività dei Reparti piemontesi si è sviluppata attraverso indagini di polizia giudiziaria per la scoperta delle condotte fraudolente più gravi e complesse nonché mediante controlli di natura amministrativa, svolti anche nel più ampio quadro di “piani coordinati di intervento
Le suddette attività hanno prodotto i seguenti esiti (vgs. punto 2 allegata scheda):
ü 467 interventi eseguiti, di cui 114 con esito irregolare;
ü 897 soggetti verbalizzati e 172 violazioni riscontrate;
ü sequestro di 525 apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento, di cui 31 terminali (cc.dd. totem) 4 punti clandestini di raccolta scommesse e 174 mila euro in contanti.
L’attività anticontrabbando svolta nel settore doganale e dei prodotti energetici ha consentito di sottoporre a sequestro 11 tonnellate di oli minerali destinati ad usi agevolati, utilizzati in modo non conforme o commercializzati irregolarmente.
Sempre in ambito doganale, sono stati eseguiti 3.067 controlli ai sensi della Convenzione C.I.T.E.S., finalizzati a contrastare il commercio illegale della flora e della fauna selvatica, fondamentale presidio a tutela delle specie in via di estinzione e delle biodiversità.
Contrasto agli illeciti nel settore della tutela della spesa pubblica
In tale quadro operativo si colloca l’attività di contrasto che il Corpo svolge in collaborazione con la Procura Regionale della Corte dei Conti, volta a preservare l’integrità delle risorse pubbliche erogate. Cooperazione prevista per legge dal 1991 e ulteriormente rafforzata dal Codice della giustizia contabile, entrato in vigore nell’ottobre 2016, che ha riconosciuto il Corpo come referente principale della Magistratura contabile per lo sviluppo delle inchieste su sprechi e sperperi di denaro pubblico.
Nell’ambito dei 140 accertamenti svolti su delega della Corte dei Conti, sono stati segnalati sprechi o irregolari gestioni di fondi pubblici che hanno cagionato danni allo Stato per oltre 90 milioni di euro, con il deferimento alla prefata magistratura contabile di 350 soggetti per connesse ipotesi di responsabilità erariale.
Le investigazioni che hanno riguardato reati contro la Pubblica Amministrazione (peculato, abuso d’ufficio, corruzione, concussione, etc.), conseguenti a condotte illecite di amministratori, funzionari ed impiegati infedeli, perpetrate mediante lo sviamento delle risorse pubbliche dalle finalità cui erano destinate o la distorsione del regolare andamento dell’azione amministrativa, hanno portato alla denuncia di 86responsabili, dei quali 39 pubblici ufficiali nonché al sequestro di circa 7 milioni di euro frutto delle attività delittuose.
In particolare, la vigilanza nel settore degli appalti pubblici ha consentito di individuare somme oggetto di assegnazione irregolare per 107,6 milioni di euro, su un totale di gare sottoposte a controllo pari a 382 milioni di euro nonché di denunciare 29 responsabili.
Nell’azione di contrasto alle frodi riguardanti risorse nazionali e comunitarie rivolte al sostegno delle imprese, la Guardia di Finanza del Piemonte ha effettuato 182 interventi, scoprendo indebite percezioni di finanziamenti per 26,2 milioni di euro e denunciando 106 persone (vgs. punto 3 allegata scheda).
Analoghe attività di servizio hanno condotto alla scoperta di frodi agli Enti previdenziali ed assistenziali, riguardanti erogazioni per assegni sociali o a beneficio di persone falsamente dichiarate invalide, oppure concernenti pensioni fraudolentemente incassate a nome di persone decedute o non più residenti sul territorio nazionale, per l’importo complessivo di 482 mila euro.
L’attività ispettiva eseguita nei comparti:
ü delle cd. “prestazioni sociali agevolate” ha dato modo di individuare persone che hanno irregolarmente ottenuto aiuti economici e servizi sociali, erogati da Enti pubblici in ragione della loro dichiarata situazione di precarietà.
I controlli svolti in tale contesto dalla Guardia di Finanza – polizia economico-finanziaria a forte vocazione sociale – mirano proprio a evitare che possa beneficiare di dette agevolazioni chi non ne ha diritto, a danno dei più bisognosi. I risultati ottenuti sono significativi: il 44,7% dei controlli svolti ha evidenziato irregolarità;
ü della “spesa sanitaria” ha consentito di individuare un danno alle risorse pubbliche per circa 1 milione di euro, su un totale di spesa sottoposta a controllo pari a 1,2 milioni di euro, nonché di denunciare 1responsabile.
Sempre in ambito sanitario, i mirati controlli nei confronti dei “furbetti” del ticket hanno consentito di individuare “sacche” di irregolarità nel 97% dei casi oggetto di verifica, ovvero persone che si sarebbero fatte curare gratis, in ospedali pubblici o in altre strutture private convenzionate, senza averne diritto.
Contrasto alla criminalità economico-finanziaria
Costantemente incisiva l’attività volta a tutelare il sistema economico dalle infiltrazioni criminali e dai patrimoni illeciti, che minacciano il regolare funzionamento dei mercati e della concorrenza.
La strategia investigativa adottata per individuare i profitti illeciti, ricostruirne i flussi ed individuare i reali beneficiari, si è sviluppata con l’approfondimento di segnalazioni di operazioni sospette, ispezioni antiriciclaggio, controlli alla circolazione transfrontaliera di valuta ed il sistematico ricorso alle indagini patrimoniali, al fine di sequestrare e confiscare i proventi ed i beni che derivano da attività delittuose.
Gli accertamenti economico-patrimoniali, svolti nell’ultimo anno e mezzo a carico di 799 soggetti, hanno portato al sequestro di beni e valori ai sensi della normativa antimafia per un valore complessivo di 49 milioni di euro, mentre le richieste di sequestro in corso (avanzare all’Autorità Giudiziaria) ammontano a 127 milioni di euro.
Una menzione a parte merita l’operazione “CARMINIUS”, a contrasto degli insediamenti mafiosi nel Nord Italia.L’attività, condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino, anche con la collaborazione di altre Forze di Polizia, coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, ha consentito in particolare di smantellare una locale di “‘ndrangheta” collegata alla cosca “Bonavota” di Vibo Valentia, operativa tra le province di Torino e di Cuneo, che aveva stretto un patto di alleanza con esponenti di Cosa Nostra siciliana attivi a Carmagnola, arrestando 15 soggetti responsabili di associazione a delinquere di stampo mafioso (vgs. punto 4 allegata scheda).
I Finanzieri, nel corso delle perquisizioni, hanno trovato il codice del rituale di affiliazione “’ndraghetista” nascosto in un’intercapedine ricavata all’interno di un armadio a muro.
In questo contesto sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di oltre 45 milioni di euro.
Dalle investigazioni condotte a tutela del mercato dei capitali sono scaturiti i seguenti risultati:
ü 102 le persone denunciate per riciclaggio, delle quali 8 tratte in arresto mentre è pari a circa 55,5 milioni di euro il valore dei beni oggetto del riciclaggio scoperto. I sequestri effettuati su ordine della Magistratura ammontano a 13,5 milioni di euro;
ü 19 soggetti denunciati per usura;
ü 13,8 milioni di euro il valore dei titoli e delle disponibilità finanziarie non dichiarate alla frontiera ed intercettate dalle Fiamme Gialle piemontesi, nell’ambito dei frequenti controlli sui passaggi transfrontalieri di valuta;
ü 436 le persone denunciate per reati societari, di borsa, fallimentari, bancari e finanziari, con l’arresto di 24 responsabili ed il sequestro di circa 129,5 milioni di euro;
ü 1.280 milioni di euro il valore delle distrazioni patrimoniali complessivamente accertate.
Tra questi dati sono ricompresi i risultati di una complessa indagine in materia di reati fallimentari e societari, di cui si sono appena spenti gli echi mediatici, condotta dai Nuclei di Polizia economico-finanziaria di Torino e Asti, codelegati dalla Procura della Repubblica astigiana.
Nella circostanza, è stato portato alla luce uno dei più importanti crac societari della storia d’Italia, accertando una colossale bancarotta fraudolenta che ha visto coinvolte più di 190 società, nazionali ed estere, operanti nei settori dell’import-export di gas naturale e della produzione di energia elettrica.L’efficace sinergia investigativa ha permesso l’individuazione di 51 responsabili e la ricostruzione dell’intero sistema fraudolento, connotato da operazioni societarie di estrema complessità, tese a occultare oltre 4 miliardi di euro e distrazioni per circa 1 miliardo e 130 milioni.
Sono stati inoltre sottoposti a sequestro preventivo beni per un valore complessivo pari a 107 milioni di euro.
Anche il contrasto alla fabbricazione ed al commercio di prodotti recanti marchi contraffatti, oppure non rispondenti ai requisiti di sicurezza previsti dagli standard comunitari costituisce un importante fattore di tutela del made in Italy, dei cittadini, dei consumatori e degli operatori economici onesti.
In tale contesto, sono stati effettuati 524 interventi, che hanno portato alla denuncia di 407 responsabili ed al sequestro, nell’ultimo anno e mezzo, di 125 milioni di prodotti non rispondenti ai requisiti di legge (vgs. punto 5 allegata scheda).
Controllo economico del territorio e concorso alla sicurezza e all’ordine pubblico
A seguito di specifiche direttive emanate dal Comando Generale della Guardia di Finanza, volte ad assicurare una più diffusa e mirata presenza del Corpo sul territorio, in chiave sia preventiva sia repressiva, è stato attuato anche in Piemonte un articolato “Dispositivo permanente di contrasto ai traffici illeciti”.
La Guardia di Finanza provvede al presidio della legalità economico finanziaria anche attraverso l’impiego della componente specialistica, costituita dai militari A.T.P.I. (Anti Terrorismo e Pronto Impiego) che operano sul territorio nei contesti più a rischio, con elevata flessibilità e prontezza, per contrastare il commercio di prodotti illegali e tutelare la sicurezza dei consumatori, concorrendo altresì al controllo economico del territorio nell’ambito del servizio di pubblica utilità “117”.
I “Baschi Verdi”, che si caratterizzano per un peculiare dinamismo operativo, cooperano con le altre Forze di polizia nello svolgimento di servizi di ordine pubblico e misure di protezione personale, nel quadro delle direttive delle Autorità di pubblica sicurezza.
In tale ambito, in Piemonte rivestono particolare importanza le attività svolte a tutela dei cantieri impegnati nella realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità “Torino-Lione” (c.d. TAV), nel cui ambito – già da alcuni anni – è impiegato quotidianamente, sotto la direzione delle Autorità di P.S., un contingente di militari A.T.PI..
Le indagini svolte nell’ultimo anno e mezzo per reprimere il traffico e lo spaccio di stupefacenti hanno portato al sequestro complessivo di quasi 2 quintali di sostanze psicotrope, con la denuncia di 272 responsabili, 100 dei quali tratti in arresto. Sono inoltre state segnalate alle Autorità prefettizie 2.088 persone, dedite al consumo delle predette sostanze.
Non meno importanti sono state le attività di prevenzione e repressione degli illeciti in materia ambientale. I 71 interventi effettuati hanno permesso di sequestrare circa 3.200 tonnellate di rifiuti industriali e di verbalizzare 111 soggetti.
In termini di diretto intervento a favore dei cittadini, soprattutto di quelli che si trovano in difficoltà, hanno operato costantemente i militari delle Stazioni del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (S.A.G.F.), dislocate a Cuneo, Bardonecchia (TO), Riva Valdobbia (VC) e Domodossola (VB), particolarmente nell’ambito delle attività di soccorso effettuate in ambiente alpino ed in occasione di calamità naturali, incidenti ed infortuni in cui sono incorsi alpinisti ed escursionisti nonché volte alla ricerca di persone scomparse in zone impervie.
Nei 17 mesi appena trascorsi sono state soccorse e tratte in salvo 263persone in 244 distinti interventi.
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