SALUTE – Sul territorio dell’Asl To 5, una persona su due beve alcol
Nell’ambito della promozione di stili di vita sani, il consumo di alcol ha assunto un’importanza sempre maggiore, perché l’alcol è associato a numerose malattie: cirrosi del fegato, malattie cardiovascolari e tumori, malattie neuropsichiatriche, problemi di salute materno-infantile, ecc. Inoltre, il consumo di alcol provoca, come effetto immediato, alterazioni psicomotorie, che espongono ad un aumentato rischio di incidenti stradali, comportamenti sessuali a rischio, infortuni sul lavoro, episodi di violenza, e può creare dipendenza. Il danno causato dall’alcol, oltre che alla persona che beve, può estendersi quindi alle famiglie e alla collettività, gravando sull’intera società. Anche l’impatto economico è notevole: si stima che i costi indotti dal consumo di alcol, nei Paesi ad alto e medio reddito, ammontino a più dell’1% del Prodotto Interno Lordo.
Nell’ASL To5 il 56,3% della popolazione dichiara di avere assunto almeno un’unità di bevanda alcolica nell’ultimo mese. Questo dato è del tutto simile a quello nazionale. Nel 90% dei casi questo avviene ai pasti; a livello nazionale questo dato è leggermente superiore. Il consumo a maggior rischio riguarda il 18,9% di quanti fanno uso di alcolici. Anche se non statisticamente significativa, l’informazione si pone al di sopra del valore nazionale, mentre a livello nazionale è evidente una divisione in “fasce” del Paese abbastanza netta.
Sul territorio, si stima che quasi un bevitore su cinque abbia abitudini di consumo considerate a maggior rischio per quantità o modalità di assunzione e che i giovani sotto i 35 anni abbiano un’esposizione maggiore a questa cattiva abitudine. A differenza di molti altri fattori di rischio comportamentali, il consumo di alcol è maggiore fra le persone con un livello culturale elevato.
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