NICHELINO – Tre afgani scoperti nel cassone di un tir all’autogrill
NICHELINO – Sabato mattina, area di servizio Nichelino Nord della tangenziale di Torino. L’autista di un tir serbo scende dall’abitacolo per sgranchirsi le gambe e fare una sosta quando, all’improvviso, sente dei rumori sospetti provenire dall’interno del suo rimorchio, dove dovrebbe trovarsi solamente un inanimato carico destinato ad un deposito di None. E allora apre per controllare, scoprendo la presenza di tre uomini che si erano «imbarcati» a sua totale insaputa, verosimilmente per scroccare un passaggio. Che però poteva costargli caro visto che l’autotreno viaggiava da tre giorni, durante i quali il terzetto di «clandestini» è rimasto senza acqua e cibo. Non a caso a Nichelino ci erano arrivati in pessime condizioni e con un principio di disidratazione.
Tutto ciò è l’antefatto dell’ennesima storia di disperazione, nello specifico quella di tre soggetti di nazionalità afghana che hanno rischiato tutto per giocarsi la carta di un futuro migliore in Europa. La loro presenza nel vano di carico del tir è stata appunto scoperta sabato mattina all’autogrill nichelinese. Nel momento in cui il conducente del mezzo pensante li ha visti ha dato l’allarme e sul posto è giunta una pattuglia della polizia stradale. I tre uomini erano quasi disidratati, quindi come prima cosa sono stati rifocillati con acqua e qualche panino, dopodiché gli agenti hanno provveduto ad accompagnarli all’ufficio immigrazione di Torino, al fine di avviare le pratiche relative alla loro identificazione. Ai poliziotti l’autista ha assicurato di non essersi assolutamente accorto della presenza di quegli uomini nel cassone, fatta eccezione per il momento in cui ha sentito i rumori che lo hanno insospettito, quando ormai era quasi giunto a destinazione dopo aver viaggiato per decine di ore. Ai tre è andata bene quindi, ma hanno rischiato grosso e se le temperature fossero state più alte il loro rifugio si sarebbe ben preso trasformato in una trappola mortale.
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