Les Jumeaux, come due fisarmoniche possono aprire le strade del mondo… e non solo. Un successo lo spettacolo proposto dal Gruppo di Lettura carmagnolese
CARMAGNOLA – Cosa possono fare due bambini di otto anni, indiscutibilmente gemelli omozigoti, sul finire degli anni Ottanta a Benevagienna?
Suonare la fisarmonica.
“Un giorno ci dissero che in paese c’era un corso per imparare a suonare la fisarmonica. Essendoci ben poche altre attrattive ci iscrivemmo ed imparammo a suonare”.
Evidentemente i gemelli Mauro e Davide Borra si applicarono parecchio, oltre ad avere un innato talento, visto che otto anni dopo, nel 1996, erano le mascotte di un gruppo di quaranta fisarmonicisti che fecero una tournée in Argentina, guidati dalla figura totem di RAI 3 Piemonte Gianfranco Bianco.
In Argentina, dove la fisarmonica è monumento nazionale e anche gaucho delle sperdute pampas è un fine intenditore di tanghi e valzer.
“Noi, che non eravamo mai andati oltre Carrù!”
Il successo della trasferta argentina convince i due giovani musicisti a lanciarsi l’anno successivo alla conquista del mondo in un’avventura estiva che li porta dapprima in Costa Azzurra (Nizza, Cannes, St. Tropez), poi a Parigi, Londra ed in Irlanda, prima che….
E a diventare Les Jumeux, come li soprannominarono subito i loro fans francesi.
Un’avventura descritta a colori netti nell’atto unico andato in scena venerdì scorso, con l’emozione inebriante di essere acclamati dalla folle che non esita a lanciare nei loro cappelli migliaia di monetine che li rendono ricchi come mai avrebbero sognato, prima di spenderli tutti in una notte folle assieme a due turiste americane fra ristorante alla moda, con l’incomprensibile menù (scritto rigorosamente in francese), l’ingresso di straforo al casinò, una gita sull’auto delle ragazze, cui non hanno avuto il coraggio di confessare che non hanno ancora la patente perché troppo giovani, e la conclusione felice sul sedile posteriore per uno dei due gemelli, mentre l’altro assaggia il sapore della delusione. Il tutto sempre sottolineato dalla latente ostilità dei camerieri francesi che non amano il successo degli italiani e che s’incazzano (come ci ricorda sempre Paolo Conte) ogni volta che i nostri connazionali sono in trionfo.
È stata questa la trama lineare di “Les Jumeaux-I gemelli” atto unico proposto venerdì scorso, 5 aprile, al Teatro Elios di Carmagnola, come conclusione della stagionale teatrale organizzata dal Gruppo di Lettura di Carmagnola, con i fratelli Mauro e Davide Borra sul palcoscenico, Daniele Ronco (protagonista della prima serata della stagione teatrale carmagnolese 2019) alla regia e Alberto Santoru al suono.
Uno spettacolo che ha coinvolto tutti gli spettatori in sala, per la grande ironia dei due gemelli e la loro capacità trasformistica (in fondo basta una parrucca per trasformarsi in una gran dama), sapientemente intervallata dai brani di musica eseguiti in diretta dai due attori-musicisti che da musicisti di strada si sono trasformati in musicisti da palcoscenico. E per l’ottima scelta delle musiche, che passano dal travolgente Can-Can di Offenbach alla Gazza Ladra di Rossini, dall’intensa Danza Ungherese di Brahms al Rondò alla Turca di Mozart, per immergersi nella più profonda atmosfera parigina con la Vie en Rose di Edith Piaf, per sottolineare i momenti bohemienne vissuti dai gemelli sulla collina di Montmartre, con un passaggio per la colonna sonora di Amarcord scritta da Nino Rota per concludere la serata in dolcezza con “Smile” di Charlie Chaplin. E quando hanno suonato la Radetzky Marsh di Johann Strauss padre per un attimo l’Elios si è trasformato nel Musikverein di Vienna per il concerto di capodanno con il pubblico che batteva le mani al tempo di musica.
Una serata allegra che ha fatto letteralmente saltare sulle sedie i duecento spettatori dell’Elios e magari fatti appassionare ad uno strumento considerato minore.
E la carriera dei Les Jumeaux come è proseguita?
Arrivati a Londra furono raggiunti da una perentoria telefonata del padre che intimava loro di tornare a casa perché era arrivata la cartolina della visita militare. Mauro e Davide avrebbero voluto abbandonare la scuola e il mondo ristretto della provincia, diventando artisti di strada (e disertori), ma furono convinti a tornare, dopo una puntatina finale in Irlanda, da uno zio che prima di allora non li aveva mai contraddetti. Andarono al distretto e proseguirono con tutto quanto ne consegue.
Terminato il militare Davide continuò a suonare professionalmente la fisarmonica, mentre Mauro si laureò filosofia ed oggi insegna al Liceo di Pinerolo, senza però abbandonare la fisarmonica, che imbraccia sovente e spesso per dividere il successo del pubblico in serate esaltanti e travolgenti come il Can-Can di Offenbach e ridiventare “Les Jumeaux” (prossimo spettacolo a “Il Mulino” di Piossasco venerdì 3 maggio), immaginando di essere ancora al sole della Croisette di Cannes, con i turisti esaltati che regalano loro le monetine e le turiste americane, solo di una decina di anni più vecchie, che…..
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