Il Gruppo di lettura di Carmagnola incontra Stefano Piedimonte, “l’uomo senza profilo”
CARMAGNOLA – Cosa accadrebbe se uno studente universitario vi chiedesse di scrivere il vostro profilo su Wikipedia? Se non siete un personaggio noto, dovreste mettervi il cuore in pace, insieme al vostro studente; ma se vi chiamaste Stefano Piedimonte, che un pizzico (grande o piccolo?) di notorietà l’ha acquisita con la pubblicazione dei suoi libri, potreste pensarci su. Filosofico come tutti i napoletani (“ci hanno già provato altri miei lettori, ma i censori dell’enciclopedia on line hanno deciso che non sono uno scrittore sufficientemente enciclopedico”) pragmatico come tutti i milanesi, lo scrittore partenopeo, che ormai parla con accento meneghino, ha concesso bonariamente il suo consenso alla stesura del profilo, entrando in vortice kafkiano che avrebbe potuto avere risvolti drammatici, senza la leggerezza del vivere che hanno i concittadini di Antonio De Curtis ed Eduardo De Filippo.
“La storia parte da un presupposto realmente accadutomi con la richiesta da parte dello studente della facoltà di lettere dell’Università di Pisa” ha raccontato giovedì scorso, 28 febbraio, lo scrittore ai frequentatori dell’Aperilibro del Gruppo di Lettura di Carmagnola, presenti all’apericena presso la Cascina Vigna, “poi si è sviluppata la volontà di raccontare la storia della mia famiglia e di mio nonno Renato, una persona che stimo moltissimo e che mi è stato sempre vicino”.
Se la storia si sviluppa su due binari che proseguono in modo parallelo, anche se distanti fra loro quasi un secolo, con le serate milanesi a bere vino in terrazza (ahh, la Milano da bere) e i racconti di povertà e di guerra nella Napoli degli anni Quaranta e Cinquanta, la serata carmagnolese è invece rimbalzata su ricette di cucina napoletane, polpette impossibili da realizzare a Milano nonostante Piedimonte abbia spiato il nonno durante tutto il tempo di preparazione, carrellate su come si diventa scrittori e riflessioni su quanto la rete sia reale, e la realtà possa diventare virtuale per il potere di Internet di plasmare tutto a suo piacimento e tutto quanto ne consegue. Nel libro Piedimonte racconta dei suoi problemi sulla veridicità delle informazioni che il suo profilo Wikipedia fornisce ai lettori, che dopo essere partito in modo piuttosto maldestro nella stesura dello studente universitario, veniva giorno dopo giorno “drogato” dagli amici di terrazza dello scrittore che via via fornivano notizie fantasiose, drammatiche, inutili, sconcertanti. Da buon napoletano, con pragmatismo milanese, Piedimonte sembra non prendersela troppo, ci scherza su acquistando un cane bassotto (lui sì è piccolino di statura ed un alano sarebbe sembrato eccessivo anche agli estensori del profilo), ne approfitta lasciandosi sedurre da una cassiera, posta a compassione dalla strage automobilistica (inventata) della sua intera famiglia, una cassiera che lo aveva sempre guardato in malo modo e criticato le sue scelte, consolandosi infine del fatto che se scrittori come Philip Roth ed Umberto Eco sono stati vittime di cattive informazioni su Wikipedia, forse corrette o forse no, anche Stefano Piedimonte poteva finire nel grande calderone delle fake-news senza scomporsi troppo.
Ben diversi, anche se raccontati con altrettanta leggerezza ed ironia, sono gli affondi nella storia della sua famiglia, descrivendo la povertà di Napoli ai tempi della guerra ed anche dopo; senza nessun vittimismo e con grande signorilità dei protagonisti, che imparano a convivere con la caduta delle bombe alleate al punto di preferire un bagno a mare alla sicurezza dei rifugi antiaerei mentre gli ordigni piovono dal cielo; le disavventure con le tessere annonarie rubate, fatto che avrebbe potuto mettere in ginocchio per fame un’intera famiglia, ma non sono mai viste come disgrazie divine per finire con il colpo di fulmine del nonno nei confronti della nonna, che si sviluppa e si trasforma in realtà fino a diventare una delle più belle, anche se sobrie, pagine romantiche vissute all’aperilibro.
E il profilo di Wikipedia di Piedimonte? In rete esiste realmente, ed è consultabile; riporta esattamente le parole inserite in un capitolo del libro (in rete mancano la citazione del bassotto, e la strage automobilistica di famiglia, visto che nel libro Piedimonte ci ha rassicurato che tutti i componenti del parentado sono vivi e vegeti, anche se sparsi per tutte le regioni d’Italia), fatto che ci lascia qualche dubbio sulla veridicità delle informazioni presenti. Ma in fondo che ci importa. Stefano Piedimonte lo abbiamo avuto a nostra disposizione per una serata intera e probabilmente ama gli incontri carmagnolesi, visto che è la seconda volta che fa tappa in città ed è stato lo scrittore che cinque anni fa ha inaugurato gli incontri del Gruppo di Lettura di Carmagnola, presentando il 21 dicembre 2013 il suo libro “Voglio solo ammazzarti”. La presentazione di “Un uomo senza profilo” risulta il cinquantesimo appuntamento con gli scrittori da parte del Gruppo di Lettura di Carmagnola. Per la presentazione numero cento Piedimonte si è già prenotato. Prossimo Aperilibro: Margherita Giacobino “L’età ridicola” «A quasi novant’anni, la vecchia vive sola a Torino con l’anziano gatto Veleno, felino human friendly, e con i ricordi di un amore finito (la sua compagna, l’amatissima Nora, è morta da molti anni ormai); non ha altro da fare se non tenere il conto dei nuovi dolori alle ossa, ascoltare alla radio notizie di violenze e catastrofi – omicidi, bombe negli aeroporti, siccità -, e fare quattro chiacchiere con l’amica e coetanea Malvina, sempre più smemorata e persa sui sentieri affollati della demenza. La vecchia è decisamente stanca di vivere, stanca “come un vecchio lombrico di cimitero”, ma per fortuna nelle sue giornate c’è Gabriela, un grumo di gioventù operosa proveniente dai Paesi dell’Est e sopravvissuto a una sgangherata odissea familiare”.
Giovedì 28 marzo 2019, ore 19.30 – Trattoria della Vigna, Carmagnola tel. 392 59.38.504.
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