«Mi abbatto e sono felice» apre la stagione teatrale del Gruppo di lettura di Carmagnola
CARMAGNOLA – “Mi abbatto e sono felice”. Una contraddizione di termini. O forse no, come spiega nelle prime battute il testo del monologo che ha aperto venerdì 11 gennaio al Teatro Elios di Carmagnola la stagione teatrale promossa dal Gruppo di Carmagnola. Scritto, prodotto, scenografato, diretto e interpretato da Daniele Ronco della compagnia teatrale “Mulino ad Arte” l’atto unico condensa una serie di riflessioni sullo stato del mondo attuale, prendendo spunto dai ricordi e dai consigli non verbali di vita ricevuti dal nonno Michele.
Un monologo di 72 minuti, tutti vissuti dall’attore pedalando senza sosta a cavallo di una bicicletta (alla fine saranno “percorsi” trenta chilometri con una produzione energetica di 150 Watt), su un palcoscenico volutamente spoglio con solo la bicicletta e un traliccio che ospita tre potenti faretti (alimentati dalla pedalata di Daniele e gestiti da un interruttore sul manubrio) “Mi abbatto e sono felice” offre una serie di riflessioni sullo stile di vita del XXI secolo, con le sue chimere, i suoi sprechi, il suo consumismo, le sue disillusioni (perché cambiare una vecchia lavatrice che funziona benissimo per acquistarne una nuova con tutti i suoi gadget elettronici che smetterà di funzionare appena termina la garanzia?) e soprattutto la notevole produzione di inquinamento consapevole e inconsapevole che ognuno di noi genera ogni giorno.
Ma Daniele Ronco sa benissimo che predicare dal pulpito non dà frutti, non stimola la riflessione; e così il suo lungo monologo è il concatenarsi, senza soluzione di continuità, di una serie di siparietti con mille personaggi che cambiano di volta in volta, senza che lui scenda dalla bicicletta (salvo un paio di minuti in cui, completamente al buio, l’attore si esibisce in una performance alle percussioni che da sola vale il biglietto dello spettacolo) spostando semplicemente da destra a sinistra e viceversa, l’aletta del cappellino in testa, ricevendo il raggio di luce da uno o l’altro faro, cambiando il tono di voce a seconda dei vari personaggi (con nonno Michele che parla il classico italiano con accento piemontese arcaico e l’insopportabile moglie del vicino Gimondi, un altro rimando alla bicicletta?, con voce squillante e decisamente fastidiosa) che caratterizzano senza ombra di dubbio il messaggio di ognuno di loro. Un monologo in cui Daniele Ronco fa tutto, ed al cui allestimento ha collaborato Piero, papà di Michele, che ha recuperato in cantina la vecchia bicicletta, rendendola fruibile, ha ritrovato i vestiti di scena (di nonno Michele, salvo il cappellino) ha saldato i tubi del trespolo che sorreggono la bici ed i faretti indispensabili ed unica fonte di illuminazione dell’atto unico, recuperato da una vecchia 1100 R la dinamo per far funzionare il tutto. Un vero allestimento casalingo, ma di forte impatto.
Al termine dello spettacolo, mentre Daniele asciuga i sudori e cerca di recuperare il chilogrammo di sali persi con la pedalata, allo spettatore resta il messaggio del monologo, questo “mi abbatto e sono felice” che può essere letto in molteplici interpretazioni dal cominciare a decrescere per essere meno impattanti con l’ambiente chiaro riferimento al testo “Decrescita felice” di Maurizio Pallante, uno degli ispiratori filosofici del lavoro e della vita di Daniele Ronco; la sfida fisica che l’attore compie ogni volta che mette in scena questo monologo, al ricordo del nonno Michele che onora con un testo teatrale che parte sì dalla sofferenza per la perdita del congiunto, ma vira subito al dolce sorriso che offre il ricordo degli insegnamenti e bei ricordi di vita che il nonno gli ha dato. E infine lascia nello spettatore tutta una serie di spunti di riflessione sul proprio stile di vita, invitandolo a consumare meno, a eliminare il superfluo a vivere la propria giornata in modo più sano ed ecologico. Che probabilmente non significa abbattersi, ma sicuramente essere più felici.
La stagione teatrale del Gruppo di Lettura proseguirà al teatro Elios con “Shakespeare x2” venerdì 22 febbraio e “I gemelli les Jumeaux” venerdì 5 aprile.
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