COLDIRETTI – Sulla nuova legge della caccia, critiche del presidente Galliati
«L’approvazione del cosiddetto “provvedimento Omnibus” porta con sé conseguenze gravi per gli agricoltori e per i territori rurali. Sono stati modificati e abrogati gli aspetti più innovativi della nuova legge sulla caccia facendo fare, a tutti gli effetti, un passo indietro alla nostra Regione che, finalmente, aveva inserito nella legge elementi di innovazione per contrastare e contenere cinghiali e selvatici». La denuncia è di Fabrizio Galliati, presidente della coldiretti Torino. «Dopo un lungo iter burocratico, il Consiglio regionale del Piemonte – ricorda Fabrizio Galliati –, lo scorso mese di giugno, aveva approvato la legge sulla caccia, colmando un vuoto legislativo anche attraverso l’introduzione di norme e modalità di intervento che gli agricoltori avevano valutato in modo positivo». Michele Mellano , direttore di Coldiretti Torino, aggiunge: «Nella nuova legge sulla caccia erano state inserite misure straordinarie di controllo della fauna selvatica, sulla base delle richieste avanzate da Coldiretti Piemonte, con la possibilità di prevedere il coinvolgimento anche dei proprietari e conduttori dei fondi danneggiati, purché in possesso delle abilitazioni previste dalla normativa». In provincia di Torino, come in tutto il Piemonte è sempre più elevato il conto dei danni causati dalla fauna selvatica, senza dimenticare numerosi casi di cinghiali avvistati nelle città e i ripetuti incidenti stradali, alcuni mortali, che si verificano sulle arterie stradali del territorio provinciale e regionale. Tendenze in linea con quanto avviene a livello nazionale tanto che i cinghiali si sono moltiplicati in tutta Italia, raggiungendo oltre un milione di esemplari.
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