Slalom: torna la Garessio-San Bernardo, la corsa montana che guarda al mare
MONCALIERI – Il 9 settembre, sulle montagne del cuneese, torna a sventolare il tricolore. La Garessio-San Bernardo, una delle gare più importanti del panorama automobilistico della montagna, sarà infatti nuovamente tappa del Campionato Italiano Slalom e Garessio, uno dei borghi più belli d’Italia, si prepara ad accogliere i protagonisti della massima serie a caccia di punti preziosi per un finale ancora tutto da scrivere. Diciassette edizioni di corsa in salita, ventinove di slalom: a vincere la prima fu nel 1956 Piero Campanella con l’Alfa Romeo Giulietta Sprint Veloce, l’ultima Pasquale Bentivoglio, già vincitore dell’edizione 2015, al volante di una Tatuus motorizzata Kawasaki. In mezzo piloti e vetture che hanno scritto memorabili pagine della storia dell’automobilismo sportivo. Oltre a Gigi Taramazzo, vero mattatore della Garessio-San Bernardo negli anni ’60/’70 e, dall’alto dei suoi otto successi, incontrastato “re del Colle”, tra i tanti nomi – anche stranieri come quelli di Klaus Steinmetz e Johansen Orther entrambi vincitori su Abarth 2000 – uno spicca in particolare: quello di Ada Pace. La “corridrice” torinese meglio conosciuta nell’ambiente delle corse con lo pseudonimo di “Sayonara”, trionfò nel 1962 al volante di una Osca 1000 realizzata a Modena dai fratelli Maserati: e quell’anno il Colle, per una volta, si colorò di rosa. Dopo aver saltato l’edizione del 1973 per la famosa crisi energetica, la Garessio-San Bernardo visse la sua ultima stagione nel 1974, quando ad imporsi fu il torinese Eris Tondelli con la Chevron Sport. Passarono appena quattro anni e la gara venne riproposta per un paio di edizioni. Ma la vera rinascita e la continuità nel tempo venne offerta da Mauro Scanavino che nel 1992, alla guida della Supergara, ripropose la corsa, subito resa importante da uno dei piloti più forti dell’epoca, il vercellese Augusto Cesari con la Lancia Delta S4. Da allora ai giorni nostri la Garessio-San Bernardo ha portato sul gradino più alto del podio i grandi della specialità: oltre a Cesari, troviamo nell’albo d’oro nomi come Pasquale De Micheli, Lorenzo Saracco, il siciliano Totò Riolo, il campano Salvatore Langellotto, Franco Cremonesi e Fabio Emanuele, il campione molisano che qui ha vinto cinque volte, l’ultima nel 2014 al volante della sua Osella PA 9/90 Alfa Romeo. Tutto è pronto per la Garessio-San Bernardo 2018, sesto appuntamento del Campionato Italiano Slalom. Dopo la salita di ricognizione in assetto da gara lungo il percorso che da Garessio sale fino al valico del San Bernardo per affacciarsi sul mare, tre, come da regolamento, le manches per conquistare il gradino più alto del podio e lasciar la firma sull’albo d’oro della competizione. Al comando della classifica di Campionato Italiano Assoluto Slalom, quello riservato ai soli piloti su vetture dei Gruppi N, A, Speciale, Prototipo ed E2 SC, troviamo, appaiati a pari punti, il trapanese Giuseppe Castiglione e il messinese Emanuele Schillace, entrambi su Radical SR4 Suzuki. Il primo raggiunge i 59 punti della vetta con tre primi assoluti, l’ultimo conquistato a Campobasso; il secondo lo affianca con all’attivo un primo, due secondi e altrettanti terzi e un ruolo di marcia che lo piazza in vetta alla Classifica di campionato Italiano Under 23. Se nell’assoluto sono siciliane le prime due posizioni del podio, nel Campionato Italiano Slalom, quello aperto a tutte le tipologie di vetture, a parte le Energie Alternative, le Autostoriche e le Attività di Base, con un punteggio legato ai piazzamenti nelle classifiche di Gruppo e Classe, siciliani sono i primi sette posti della classifica comandata dal trapanese Antonino Carpentieri, primo con 39 punti su Peugeot 106 Gruppo N.
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