La “seconda vita” di Palanfré, il gipeto della Val di Susa, nella sede della Città Metropolitana
Da quest’estate ad accogliere i visitatori della sede della Città Metropolitana di Torino in corso Inghilterra c’è un esemplare dell’avvoltoio degli agnelli, altrimenti noto come gipeto.
Si trova nell’atrio dell’edificio ed è una femmina di gipeto imbalsamata: il suo nome è Palanfré.
Si tratta di una femmina di gipeto nata in cattività, trovata morta in primavera a Novalesa. Avvisati della cosa, gli agenti faunistico-ambientali hanno identificato l’animale, grazie anche agli anelli inamovibili posti sulle zampe del volatile, scoprendo che Palanfrè era nata in cattività nel febbraio del 2004 nell’ambito del progetto internazionale di ripopolamento del gipeto, promosso dalla Vulture Conservation Foundation. “Una volta svezzata, la giovane femmina di gipeto era stata liberata nei presso della borgata Palanfrè, nel territorio del Comune di Vernante, nella cuneese Valle Vermenagna. L’esemplare si era successivamente stabilito in Valle di Susa e lo si poteva notare sovente veleggiare sulle cime del gruppo del Rocciamelone”, spiegano dal Servizio tutela della fauna e della flora della Città Metropolitana.
Ora è diventato il simbolo al progetto “Salviamoli insieme” per la tutela della fauna selvatica.
Condividi