Stagni dei Favari tra le 27 aree protette del torinese
Nell’area torinese è iniziata una vera “rivoluzione” ambientale: le aree protette gestite e tutelate dalla Città metropolitana hanno moltiplicato quasi per 8 la propria estensione, passando da 4.000 a 31.000 ettari. Quella che è stata messa in atto è una convenzione di durata illimitata che ha permesso di affidare ben 27 aree al Servizio pianificazione e gestione rete ecologica, aree protette e vigilanza ambientale della Città metropolitana. Gli obiettivi della gestione sono ovviamente la conservazione e il miglioramento degli habitat e delle specie vegetali e animali protette dalle direttive europee. Dovranno essere effettuati monitoraggi sullo stato di conservazione dei siti e si dovranno programmare gli interventi diretti o indiretti ritenuti necessari per la loro buona conservazione. Vengono realizzati anche interventi nei piani di gestione: il ripristino di aree idonee alla riproduzione, come gli stagni e gli ambienti umidi per gli anfibi. Fra le azioni indirette rientra il monitoraggio della presenza di specie di recente reintroduzione o rare, come il lupo, ritornato naturalmente da pochi anni nelle Alpi Occidentali. Per la Città metropolitana torinese gestire un’area protetta comporta anche una serie di adempimenti amministrativi. In primis la valutazione d’incidenza su ogni intervento che possa eventualmente danneggiare o modificare gli habitat tutelati. Le 27 aree protette gestite dalla Città metropolitana sono: Stagni dei Favari di Poirino Laghi di Ivrea, Champlas du Col – Colle del Sestriere, Colle Basset (Sestriere), Boscaglie di Tasso di Giaglione (Val Clarea), Pian della Mussa (Balme), Val Thuras (Cesana Torinese), Oasi del Prà-Barant, Stazioni di Myricaria Germanica (Val Pellice), Laghi di Meugliano e Alice Superiore (Valchiusella), Oasi xerotermica di Oulx – Auberge, Oasi xerotermica di Oulx – Amazas, Pendici del Monte Chaberton, Bardonecchia – Val Fredda, Bosco di Pian Prà (Rorà), Scarmagno – Torre Canavese (Morena destra d’Ivrea), Les Arnauds e Punta Quattro Sorelle (Bardonecchia), Oasi xerotermica di Puys (Beaulard di Oulx), Valle della Ripa – Argentera (Sauze di Cesana), Arnodera – Colle Montabone (Gravere, Meana di Susa, Susa), Cima Fournier e Lago Nero (Cesana Torinese), Lago di Maglione, Stagno interrato di Settimo Rottaro, Boschi e paludi di Bellavista (Pavone Canavese, Ivrea), Palude di Romano Canavese, Monte Musinè e Laghi di Caselette, Boschi umidi e stagni di Cumiana.
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