Carmagnola: le indagini di Paola Cereda all’Aperilibro
CARMAGNOLA – Abituati agli appuntamenti con scrittrici e scrittori di inquietanti storie noir, gli habitué dell’aperilibro del Gruppo di Lettura di Carmagnola giovedì sera si aspettavano un incontro con Paola Cereda, frizzante autrice di “Confessioni audaci di un ballerino di liscio” all’insegna del giallo. E gli ingredienti c’erano tutti, perché nella notte in cui Frank Saponara, protagonista della storia, festeggia i cinquant’anni del suo “Sorriso dancing club” e i cinquant’anni della sua vita, il morto ci scappa. Ci scappa, eccome. A morire è Vladimiro Emerenzin, per Frank Saponara ed i suoi amici poeta e conservatore della Splaja del Mato, un’ansa sabbiosa in riva al Po dove la gente va ad amoreggiare, autore delle pietre del buon consiglio, mentre per la gran parte degli altri abitanti di Bottecchio sul Po, è un avvinazzato e fancazzista. Che lascia come indizio la parola “afrore” su uno dei pochi e preziosi biglietti per l’ingresso omaggio della festa di compleanno del Sorriso dancing club. Frank Saponara non ha certo le capacità di indagine di Marlowe o di Harry Hole, il crudo protagonista dei libri di John Nesbø, ma ha sicuramente altre doti, che gli vengono dall’essere nato in quella terra del Delta resa fertile dalle periodiche piene semestrali del Po, e dall’aver passato tutta la vita dentro la balera aperta mezzo secolo prima dal padre Carlin Saponara. Innanzi tutto è un gran tombeur de femmes, che ha avuto tante donne quante mazurke ha ballato in vita sua; donne che ha amato sul divanetto in pelle azzurra nel suo ufficio di balera, rigorosamente monoposto, in modo che allo spuntar dell’alba Frank potesse prendere senza impegni né rimorsi la strada verso la sua casa di golena (quel tratto sabbioso che sta fra la sponda e l’argine vero e proprio), mentre l’amante, non troppo amata, potesse tornare alla sua vita ed alla sua famiglia (non importa se mariti, fidanzati, figli o genitori). È estremamente rigoroso nel vestire e la strada per classificare le persone che gli stanno attorno passa attraverso l’olfatto, tanto che le tre donne della sua vita diventano il ricordo di una saponetta Lux per Ivana Colucci, la prima ballerina della sua luminosa carriera del liscio, scelta per lui dal padre quando Frank ha solo sette e che nella loro relazione condivide il successo nella gara di ballo “lucciola d’argento” l’appuntamento più importante nell’annata del Sorriso dancing club, ma poi non va oltre un bacio nell’età dello sviluppo (teenager direbbero gli anglosassoni) per sposare poi “il Ruzzo”, un nome che è anche una dichiarazione di stato del personaggio, quindi sfornare tre figli e sformare sé stessa. O Kristelle, la diva del porno che ha fatto più di “un film senza trama”, uno dei quali girato proprio a Bottecchio sul Po, paese rimasto bloccato durante le riprese. Kristelle sa di cetrioli sotto aceto che mangia in continuazione avendone una scorta inesauribile che le deriva dal continuo rifornimento da parte della madre, che vive ancora in un lontano paese dell’est. Ed infine Barbara, che ama più la sua fisarmonica che Frank e forse non è così ansiosa di mettere su casa con lui, anche se propende maggiormente per comodi letti a due posti che lo scomodo (e sbrigativo) divano in pelle azzurra.
Insomma una lunga compilation di personaggi che ruotano attorno al Sorriso dancing club, a Frank Saponara a Vladimiro Emerenzin, ma soprattutto ai mille luoghi, descritti in modo così curato, quasi pittorico, che diventano loro stessi personaggi del romanzo.
“Per scrivere un libro bisogna leggere molto e soprattutto osservare in continuazione” racconta Paola Cereda, brianzola di nascita, torinese di vita, cittadina del mondo per vocazione. “Questo è il mio quarto libro, e tutti sono ambientati in regioni diverse, con personaggi che usano intercalare parole di dialetto locale con la parlata italiana, che sono profondamente immersi nella realtà paesaggistica, in questo caso la parte iniziale del Delta del Po, perché in questo modo diventano personaggi vivi e interessanti”. E proprio seguendo questa filosofia che nasce il personaggio di Kristelle. “Mentre giravo per il Delta del Po per raccogliere idee e storie, un vecchietto mi ha mostrato il casone in cui è stato girato il film ‘Miranda’ di Tinto Brass con Serena Grandi, raccontandomi tutti gli aneddoti ad esso legati. Episodi troppo succulenti per non farne un personaggio portante del libro”. Importante come Frank Saponara, Evaristo Emerenzin, le pietre del buon consiglio e tutto il mondo che gira loro attorno.
Il prossimo Aperilibro è fissato per il 31 maggio con Ilaria Scarioni, autrice di «Quello che mi manca per essere intera».
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