A Nichelino presentati i risultati di un’indagine sulla legalità
A Nichelino i commercianti e le attività economiche considerano abbastanza adeguate le condizioni di legalità e sicurezza in città (tre su quattro si dicono molto o abbastanza soddisfatti dalla situazione), però il 17,5% dice di conoscere una vittima del pizzo e il 10,6% una vittima dell’usura.
E’ quanto emerge dall’indagine “Mafia e contesto di legalità: una ricerca tra gli operatori commerciali di Nichelino” fatta da Larco (Laboratorio di analisi e ricerca sulla criminalità organizzata del Dipartimento di Culture Politica e Società dell’Università torinese) in collaborazione con la Città di Nichelino e l’associazione Libera Piemonte. Un’analoga analisi era stata effettuata in precedenza nelle città di Chivasso e di Torino.
Lunedì 19 marzo i dati sono stati presentati in Sala Mattei dai professori universitari e sociologi Rocco Sciarrone e Joselle Dagnes (che hanno portato a termine l’indagine insieme ai colleghi Davide Donatiello e Luca Storti). I questionari sono stati distribuiti nelle vie XXV Aprile, Torino, Juvarra e Cuneo. Hanno risposto in 347 commercianti su 492 interpellati con questionari anonimi (il 70,5 % del campione).
A Nichelino il dato di percezione di sicurezza è decisamente superiore rispetto a quello delle altre due Città dove si è svolta la medesima indagine (a Torino si dice “sicuro” o abbastanza il 46,9 % dei commercianti, a Chivasso il 56%). I fenomeni illegali maggiormente percepiti a Nichelino sono i furti nei negozi e nelle abitazioni, e le truffe. Il fenomeno mafioso è percepito soprattutto nella sua dimensione criminale e nell’orientamento violento e predatorio: per l’87 % dei commercianti nichelinesi la mafia riguarda lo spaccio di stupefacenti, per il 56 % le rapine, mentre sono molto più basse, e molto meno rilevanti rispetto a Torino e Chivasso, le percentuali di coloro che la associano al controllo degli appalti (il 17,9 %), all’usura (il 12,5 %), all’estorsione (il 7,4 %), al controllo dell’economia (20 %), o alle attività edilizie (14 %). Stupisce il dato di coloro che associano la mafia a una particolare mentalità: ben il 46 % (contro l’8,2 % dei commercianti torinesi e il 12,3 % di quelli chivassesi), Di contro la quasi totalità del campione (il 97,7 %) è convinto che la mafia danneggi l’economia. Un dato positivo è che contrariamente a molte altre realtà, le attività illegali nell’ultimo triennio, a Nichelino, sono percepite stabili per la maggioranza del campione (il 54 %), mentre sarebbero in aumento per il 41 %.
I commercianti nichelinesi non fanno distinzioni nella richiesta delle misure da adottare per contrastare i fenomeni criminali: chiedono con percentuali superiori al 90 per cento allo stesso tempo più presidio delle forze di polizia, più videosorveglianza, pene più severe, riqualificazione urbana e contributi anti crisi. Un dato che emerge e stupisce è che il 44 per cento degli intervistati sostiene di non sapere nulla di operazioni anti mafia nel territorio nichelinese (ad esempio quella “Minotauro” che ha portato alla confisca di un’attività commerciale), mentre a Torino la percentuale di chi non sa nulla scende al 18,3 % e a Chivasso al’9,5 %. Molto pessimista il giudizio riguardo alla possibilità di sconfiggere la mafia: lo ritiene possibile solo il 14 % degli intervistati, mentre è incerto il 50 %, e addirittura il 34 % dice che non c’è nulla da fare (a Chivasso e Torino questa percentuale scende al 16 %). Positivo invece il dato di chi si dichiara pronto a testimoniare in un processo anti mafia: il 49,4 % del campione (a Torino solo il 20,5 e a Chivasso il 24,9).
Il pizzo è considerato un problema dal 68 % degli intervistati (a Torino e a Chivasso si scende al 40 %), e il 17,5 % dei commercianti nichelinesi afferma di conoscere personalmente una vittima (l’1 % di esserne stato vittima). Il 73,5 % del campione ritiene l’usura un problema diffuso (a Chivasso il 45 %, a Torino il 71 %). Il 10,6 % dichiara di conoscere una vittima di usura e l’1,2 % di esserne stato vittima. Scarsa la conoscenza dei benefici di legge per chi denuncia (solo il 10,5 % dichiara di esserne a conoscenza).
Fra i problemi principali di Nichelino non è percepita la corruzione politica (la considera molto diffusa il 18,8 % del campione contro il 51 % di quello torinese e il 33 % di quello chivassese), quella economica ha percentuali di percezione ancora più basse (l’8,9%). Tra le forme di corruzione più diffuse, come percezione, spiccano le attribuzioni di appalti e subappalti (48%), le tangenti per licenze e permessi (il 46,1 %), e quelle per evitare controlli fiscali (39,5%): percentuali nettamente inferiori ai campioni di Chivasso e di Torino. Fra le “istituzioni” in cui gli intervistati del campione nichelinese ripongono più fiducia ci sono la famiglia (98 %), il volontariato (78 %), le Forze dell’ordine (77 %) in linea con i dati nazionali sul tema. A Nichelino risulta invece superiore al dato nazionale la fiducia nelle scuole (83 %), nella Chiesa (60 %) e nella magistratura (73 %), mentre si ha sfiducia nei canali di informazione: nella televisione (solo 4 % ne ha fiducia) e in internet (di cui si dice fiducioso il 10 % del campione). Per quanto riguarda le istituzioni politiche, il 10,4 % ha fiducia nel Comune, l’8 % nella Regione, il 9 % nella Ue e il 6,7 % nello Stato.
«Sono dati importanti che ci permetteranno di capire dove intervenire per migliorare la situazione – spiega il sindaco della Città di Nichelino Giampiero Tolardo – Negli ultimi anni è stato fatto un importante lavoro sul piano della legalità, ma occorre proseguirlo e affinarlo».
Un primo importante intervento sarà l’apertura, dopo Pasqua, dello Sportello anti crisi da sovra indebitamento.
«Siamo il secondo Comune in Piemonte, dopo Villastellone, ha sperimentare questo Sportello – afferma l’assessore al commercio Giorgia Ruggiero – Vi si potranno rivolgere famiglie e commercianti che sono travolti da pesanti debiti. Attraverso lo Sportello, un’equipe di avvocati e commercialisti aiuterà l’indebitato a crearsi un percorso di rientro tramite una rateizzazione delle quote da pagare».
In modo che gli indebitati, spinti dalla disperazione, non scelgano di rivolgersi all’usura: a Villastellone si sono rivolte allo Sportello già 50 imprese con buoni risultati. L’assessore alla Legalità Diego Sarno aggiunge che in futuro si potrà ragionare sulla possibilità di allargare l’indagine al resto della popolazione nichelinese: «Stiamo lavorando a provvedimenti che potranno migliorare alcune questioni: ad esempio la rinuncia agli appalti al massimo ribasso per passare ad appalti che prevedano una serie di elementi qualitativi anziché il prezzo più basso».
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