CRONACA – Frodi nel settore delle aste giudiziarie: tre agenti immobiliari nei guai
La Guardia di Finanza di Torino, al termine di un’indagine durata oltre un anno, coordinata dal Procuratore Aggiunto, Enrica Gabetta, e diretta dal Pubblico Ministero Laura Longo della locale Procura della Repubblica, ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 3 agenti immobiliari torinesi accusati di aver turbato il regolare svolgimento delle aste giudiziarie immobiliari.
Le investigazioni svolte dai finanzieri anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno disvelato come i due soci e il rappresentante legale di un’impresa immobiliare con sede nel capoluogo piemontese, attraverso la pubblicazione sul proprio sito web di annunci riguardanti decine di immobili soggetti a procedure di aggiudicazione mediante aste giudiziarie a un prezzo di vendita sensibilmente inferiore rispetto a quello indicato dal Tribunale di Torino, disincentivavano la partecipazione all’incanto dei soggetti interessati all’investimento con la promessa di significativi risparmi se, invece, avessero trattato l’acquisto con l’agenzia.
Grazie all’intervento degli immobiliaristi, le previste aste di aggiudicazione andavano deserte con la conseguente riduzione automatica del prezzo di vendita degli immobili e il correlato danno arrecato ai soggetti attinti dalle singole procedure esecutive ovvero ai debitori proprietari degli immobili in vendita.
In un’occasione, i finanzieri del 1° Nucleo Operativo Metropolitano hanno simulato l’interessamento all’acquisto di un immobile fissando un appuntamento per la visione dello stabile. Dal colloquio hanno ottenuto la conferma che l’agenzia era solita interporsi in “maniera scorretta” nelle procedure di vendita sia svolgendo un ruolo di intermediazione immobiliare, non consentito, sia utilizzando appositi stratagemmi come quello di fissare un incontro con l’Istituto Vendite Giudiziarie per visionare gli appartamenti alla stregua di qualsiasi privato cittadino, ma di fatto procedendo, poi, nella sua veste di agenzia immobiliare ovvero accompagnando la reale persona interessata all’acquisto e percependo un compenso per la relativa mediazione.
All’esito degli accertamenti esperiti, è emerso, altresì, che gli indagati, nonostante l’esito delle attività investigative e la notifica del rinvio a giudizio, a distanza di un anno hanno continuato nella loro attività illecita, così da indurre il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Torino a emettere, su richiesta del magistrato inquirente, l’ordinanza di applicazione delle misure cautelari interdittive del divieto, per 12 mesi, sia di esercitare la professione di agenti immobiliari sia di pubblicizzare, sul sito della società, appartamenti oggetto di vendita mediante procedura pubblica dell’Autorità giudiziaria.
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