“Il tutore nella rete”: Piemonte e Valle d’Aosta in prima fila per la tutela volontaria dei minori stranieri non accompagnati
Piemonte e Valle d’Aosta sono in prima fila in fatto di tutela volontaria dei minori stranieri non accompagnati. Si tratta di un tipo di aiuto molto speciale rivolto in particolare ai ragazzini arrivati da Paesi al di fuori dell’Unione europea e privi di alcun contatto con i genitori o altri adulti responsabili per loro.
Oggi si è fatto il punto del servizio di tutela volontaria con il garante regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza Rita Turino al tavolo di lavoro “Il tutore nella rete: dialogo sulla tutela volontaria dei minori stranieri non accompagnati”, nell’Aula magna del Campus Einaudi di Torino.
In poco più di un anno (da luglio 2017 a ottobre 2018) sono state 686 le domande di aspiranti tutori volontari. I primi cinque corsi hanno coinvolto 434 persone; 223 sono i nominativi già trasmessi al Tribunale dei minori, presso cui è istituito l’elenco dei tutori volontari e con il quale la garante, che ha la competenza a selezionare e formare i candidati, ha siglato un protocollo d’intesa, da cui sono scaturiti i primi 100 tutori già nominati e assegnati ai minori.
“La questione fondamentale riguarda la capacità di collaborazione, integrazione e confronto tra gli operatori che a diverso titolo si occupano del minore straniero non accompagnato e il tutore, la cui funzione sembra a volte non pienamente compresa o sottovalutata”, ha dichiarato la Turino.
L’iniziativa rientra nell’ambito della convenzione triennale sottoscritta nel luglio scorso a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale, che vede coinvolti la Garante regionale, le Regioni Piemonte e Valle d’Aosta, l’Anci Piemonte, le Università degli Studi di Torino e del Piemonte Orientale e le fondazioni bancarie Compagnia di San Paolo e Cassa di Risparmio di Torino e Cuneo per sensibilizzare e informare i cittadini sul ruolo dei volontari e per la loro formazione.
Condividi